Robe da chiodi

Un mea culpa sulla Sagrada Familia

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Sul nuovo numero di Domus c’è un servizio spettacolare sulla Sagrada Familia. Il testo è di un architetto catalano Oscar Tusquets Blanco che è un grande e quanto mai raro, atto di onestà intellettuale. Tusquets Blanco negli anni 60 era stato firmatario di una petizione di intellettuali contro la continuazione dei lavori nell’edificio (tra i firmatari c’erano anche Bruno Zevi e Argan). Oggi l’architetto è entrato nella cattedrale finita e consacrata da Benedetto XVI e ha ammesso che quella petizione era sbagliata. «È Gaudì allo stato puro», ha scritto. «Devo ammetere di essere rimasto sbalordito». E si è dato una spiegazione di come i costruttori di oggi abbiano saputo applicare la volontà dell’architetto: «La fedeltà di questa ricostruzione è stata favorita dal fato che, nonostante la sua apparenza aleatoria, quest’opera si basa su delle rigide geometrie». Anche gli errori e le cadute sui particolari «non riescono a sminuire l’immensa qualità del monumento».

Tusquets accenna anche al problema dei portali: «Il genio di Gaudì aveva risolto il problema, sfiorando il kitsch, nella facciata della Natività con quei muri che si increspano formando delle figure, molte delle quali ottenute prendendo a modello persone e animali reali (George Segal mezzo secolo prima)». Ora il problema del portale principale resta invece drammaticamente aperto…

Infine: l’architetto laico rende un omaggio al popolo che ha finanziato un’impresa realizzata senza mai chieder un soldo allo stato. In tempi di lamentele diffuse è un bel monito.

Written by gfrangi

Marzo 6th, 2011 at 3:45 pm

One Response to 'Un mea culpa sulla Sagrada Familia'

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  1. Sono molti interessanti i termini con cui Tusquetes Blanca definisce il problema del nuovo portale: “Bisogna ancora erigere la facciata principale quella della Gloria. Trovare in tutto il mondo un artista contemporaneo in grado di affrontarla è la sfida più impegnativa con cui bisogna cimentarsi adesso. L’arte figurativa vive un momento difficile, quella a contenuto religioso ancor di più, e quella capace di trasmettere la gloria della resurrezione è estinta. L’arte contemporanea ha prodotto molte crocifissioni, ma nessuna resurrezione degna di nota”.
    Se le cose stessero davvero così forse varrebbe la pena promuovere un nuovo appello per fermare i lavori della Sagrada per attendere un artista all’altezza. Chissà, il primo appello pare abbia portato fortuna…

    Luca FIore

    6 Mar 11 at 11:32 pm

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