Robe da chiodi

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Monditalia, colpo di genio di Koolhaas

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E’ geniale il dispositivo messo in campo da Rem Koohlaas all’Arsenale per la mostra Monditalia, all’interno di Biennale Architettura 2014. Una mostra che si compone di 41 micro mostre, in forma di installazioni che riassumono in modo quasi sempre molto efficace dei lavori di carotaggio nel nostro territorio. Non è una mostra depressiva, come chiarisce subito Koohlaas:«In a moment of crucial political change, we decided to look at Italy as a “fundamental” country, completely unique but also emblematic of a global situation where many countries are balancing between chaos and a realization of their full potential. The Arsenale presents a scan of Italy…,Each project in Monditalia concerns unique and specific conditions but together form a comprehensive portrait of the host country». È una mostra che svelando le ferite e le offese fatte al Paese in cui viviamo sembra dargli comunque un credito. Come del resto annuncia la fastosa parete di luminarie da cui inizia il percorso.
La mostra, come nell’icona dell’Italia rovesciata di Luciano Fabro, inizia da Sud. Si entra nel nostro paese da Lampedusa, con una scelta anche potentemente coinvolgente, mentre subito ci si imbatte nell’immenso velario della Tabula Peutingeriana, distesa lungo tutte le Corderie, riproduzione della carta romana dell’Italia, una cui copia è conservate alla HofBibliotek di Vienna (dice Koolhaas: «Che è un’Italia incredibilmente familiare. Ci si trovano tutte le strade e le città più importanti, tutti i principali ingredienti dell’Italia. Questa mappa darà forma allo spazio, come in una Tac che divide il cervello in sezioni». Sulla destra del velario si rincorrono 82 schermi che proiettano spezzoni di grandi film, per raccontare i luoghi dell’Italia (i tre minuti di Stromboli sono da leggenda…)
Inutile qui raccontare tutto. La mostra va vista e anche vissuta come una immersione per capire e avere consapevolezza di chi siamo e su quale terra viviamo. Quello che mi ha colpito è l’intelligenza dinamica del racconto. Che non è mai scontato, che non si chiude mai in soluzioni moralistiche. Si vede la forza di Koolhaas che costringe sempre tutti a considerare l’Italia in prospettiva profonda, a vederla comunque sempre come un paradigma, a cui tutto il mondo ha bisogno di continuare a guardare. Sarà per questo che Koohlaas come spazio si è preso il racconto del suo rapporto con il Vestibolo della Laurenziana di Michelangelo. Lo ha fatto attraverso un’installazione fotografica affidata al figlio Charlie. Perché la Luarenziana? Perché è una sintesi senza paragoni della potenza e della bellezza che sta alla radice del “paradigma” Italia. Una bellezza che non è banale armonia, ma che è tale perché contiene in sé dei dinamismo che non possono essere tenuti sotto controllo. La scommessa riuscita di Monditalia è quella di rimettere l’Italia in questa prospettiva, che è la sua prospettiva.

Written by gfrangi

Agosto 1st, 2014 at 2:59 pm